La strana storia del vino alla cannabis inviato a Michel Rolland

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I francesi se ne inventano di ogni per far fronte alla crisi del vino legata al COVID-19. Un produttore bordolese ha addirittura pensato di creare, finanziandosi attraverso il crowd funding, il Burdingala Weed, un Rosso da uve Petit Verdot che ha una prerogativa singolarissima: è stato aromatizzato con della cannabis legale!

E’ un espediente innovativo che unisce due “vizi” in una sola bevanda e, stando a quanto riportato da Vitisphere, avrebbe già riscosso un successo notevole. Le prime 500 bottiglie sono state già vendute sulla piattaforma Kiss Kiss Bang Bang. Se pensate, però, che si tratte del primo prodotto di questo genere vi sbagliate: di vini alla cannabis ne esistono già parecchi. Per esempio in Spagna l’azienda Cannawine produce il CannaRed, un blend a base di Garnacha e Carinena della Costa Brava con infusione di estratto di canapa a basso contenuto di THC (circa 0,2%). In America, invece, c’è il Winabis, che viene dalla California, e in Italia abbiamo l’Hempatico, un Vermouth di Torino aromatizzato alla Canapa prodotto a partire da uve Erbaluce di Caluso e Cortese.

Guai, però, a definire questi prodotti “vino”: la legge europea lo vieta. Il produttore specifica che l’etichetta riporta la dicitura “bevanda a base di vino aromatizzata alla canapa”. Raphael de Pablo, deus ex machina del progetto, riferisce a Vitisphere che sono già fioccate dure critiche nei suoi confronti. Era prevedibile che il mondo del vino francese si schierasse un po’ bigottamente contro questo esperimento, ed è per questo che lo chateau che ha fornito le uve ha chiesto che il proprio nome non venisse rivelato.

Per placare le critiche, De Pablo ha anche chiesto a Michel Rolland, il discussissimo guru del vino della Gironda, di assaggiare il prodotto. Non è chiaro se il super consulente abbia accettato la richiesta o meno, ma di certo un suo parere positivo potrebbe giocare un ruolo decisivo nell’accettazione e lo sdoganamento in terra bordolese di una nuova categoria di prodotti che, aldilà di tutto, potrebbe far colpo su quei consumatori giovani e hipster che storcono il naso davanti al flair patinato del Bordeaux classico. (ne avevamo parlato qui)

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