Un accordo senza precedenti è stato raggiunto dai vertici di due grande cooperative. Darà vita a un nuovo colosso che da solo produrrà l’8% dello Champagne commercializzato a livello mondiale.
L’accordo sancisce l’unione tra due dei principali gruppi cooperativi della Champagne: CRVC-Champagne Castelnau e Centre Vinicole-Champagne Nicolas Feuillatte. La fusione è stata approvata dai rispettivi consigli di amministrazione di ieri, e la fusione diventerà effettiva il 31 dicembre.
Insieme, il nuovo gruppo cooperativo – che è stato chiamato Terroirs et Vignerons de Champagne – riunisce circa 6.000 viticoltori e 3.000 ettari di vigneto, che rappresentano quasi il 9% della denominazione Champagne, che ammonta a 34.000 ettari. La capacità produttiva totale sarà di circa 24 milioni di bottiglie – l’8% del mercato globale di circa 300 milioni di bottiglie di Champagne – e il neonato super gruppo punta a raggiungere i 300 milioni di euro di fatturato.
I presidenti Véronique Blin (CV-CNF) e Emmanuel Comyn (C.R.V.C.) hanno lavorato questa fusione negli ultimi due anni. Commentando l’accordo ieri, Blin ha detto che è stato spinto dalla “necessità di una ristrutturazione del modello cooperativo”, in seguito al declino del mercato francese dello Champagne dopo la crisi finanziaria globale del 2008. Da allora le vendite domestiche sono diminuite di 40 milioni di bottiglie all’anno. Christophe Juarez – che è stato CEO di Nicolas Feuillatte dal 2017 – è stato nominato CEO del gruppo allargato e assumerà il suo nuovo ruolo il 1° gennaio 2022.
Questa fusione trova analogie con quanto accaduto in Italia con Cantina Valpantena e Cantina Custoza, che si sono fuse a Marzo 2021, o con la cantina sociale di Conegliano e quella di Vittorio Veneto, anche queste riunite sotto un singolo marchio. L’obiettivo di queste merger è lo stesso indicato da Vèronique Blin: avere una formula sempre “più competitiva e strutturata” per sopravvivere in un mercato globale sempre più complesso.
(Fonte: The Drinks Business)
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