Questa giornata di inizio maggio prometteva pioggia, e, invece, siamo stati “graziati” e abbiamo potuto godere dell’accoglienza di Giulia Fusco presso la sua azienda, Merumalia.
Merumalia è una splendida realtà fuori dalle contaminazioni del Mondo e dall’urbanizzazione incontrollata della vicina Capitale, immersa nel contesto frascatano alle pendici del lago Regillo, in quella zona dove, nel 490 a.C. vi fu la battaglia tra Romani ed i Tuscolani della Lega Latina, vinta dai primi con l’aiuto dei Dioscuri Castore e Polluce.
Tornando ai giorni nostri, l’azienda consta di 9 ha di vigna e 1 ha di uliveto. I vigneti sono coltivati a spalliera con una densità superiore a 4000 ceppi/ha con una produzione che non supera mai gli 80 q.li/ha. Di fianco alla struttura principale, Montepulciano e Syrah vengono allevati su vigneti disposti a terrazzamento, mentre il Greco e la Malvasia sono piantati nei vigneti che circondano la sommità della cantina. Alla fine del terrazzamento, troviamo un uliveto di 500 piante a maggioranza Leccino.
Il panorama da questi vigneti la fa da padrone e l’aria che si respira qui, incontaminata e pulita, il relax e la tranquillità sono state gli input che hanno portato negli anni 90 il papà di Giulia, Luigi Fusco (prematuramente venuto a mancare l’anno scorso) ad acquisire il casale di inizio Novecento per farne un’accogliente casa di campagna: di origini pugliesi, ingegnere dell’Agenzia Spaziale Europea, Fusco ha avuto la lungimiranza di credere in un’idea di Frascati del quale fu pioniere, che è racchiusa tutta nel nome dell’azienda “Merum” (vino puro) “Alia” (altro).
Vino puro ed altro, il concetto che ha reso Merumalia una cometa nella realtà del Frascati, integrando un regime bio alle più moderne tecnologie. Ancora oggi questa politica è portata avanti da Giulia, di ritorno dopo qualche anno di soggiorno all’estero tra Madrid, Dublino e New York. Ma le metropoli stancano: il traffico, il rumore, lo smog, la vita frenetica portano l’individuo, ad un certo punto della vita, ad affrancarsi da tutto quel trambusto.
Ed è così che è maturato il ritorno di Giulia nella sua casa di famiglia, con un intento specifico: salvaguardare il futuro dell’ambiente che circonda la sua famiglia per riservare un futuro migliore ai propri figli. Nella pratica, seguendo le orme del papà Luigi, Giulia cerca di proteggere l’ecosistema intorno al vigneto. Per ottenere un grappolo sano, vengono praticati sovescio ed inerbimento, l’utilizzo rame e zolfo è al di sotto della quantità prevista dalla legge e, a breve, con l’università della Tuscia e di Pisa si effettuerà un monitoraggio del dissesto idrico utilizzando un pallone aerostatico che rimarrà a 300 mt di altezza sui vigneti, monitorando così anche la colorazione delle foglie ed eventuali malattie.
Per costruire la cantina è stata sbancata la collina alle spalle del casale e tutte le rocce estratte sono state mantenute in azienda e riutilizzate. La stessa cantina, peraltro, beneficia dell’utilizzo di un sistema geotermico e della biomassa (tutto cio che viene potato viene tagliato in chip ed utilizzato come combustibile per riscaldare) e, al di sopra della struttura, è posizionato un orto.
Oggi Merumalia si può definire un’azienda “al femminile”: sono 10 le donne che lavorano in vigna e la più giovane ha 25 anni. Sono loro che si prendono cura delle viti, effettuando una potatura più tardiva rispetto al calendario frascatano: qui il Fiano è allevato a cordone, mentre tutto il resto a guyot doppio.
Merumalia vede la luce nel 2013, poiché prima si conferivano le uve ad altri viticoltori. Tutti i vitigni vengono vendemmiati e vinificati separatamente: vinificazione ed affinamento sono previsti in acciaio per tutti i bianchi, anche la riserva. Il Cannellino ed il Syrah invece fanno barrique così come una parte del Montepulciano. Non viene utilizzato alcun tipo di proteina animale, la vinificazione avviene con controllo della temperatura, mentre la cantina stessa mantiene una temperatura costante di 15/18°C in quanto ricavata sotto la collina. La prroduzione totale è di 20.000 btg/anno.
Ah, dimenticavo… “Alia”, “altro”….Merumalia non è solo vino: è anche aperitivi, matrimoni, mostre d’arte e concerti jazz. D’altronde, con una location del genere….
I vini
Fiano 2019
Il Fiano, vitigno piantato su tutta la Via Appia da Roma in giù, non poteva mancare da Merumalia. Il loro Fiano proviene da vigne di 20 anni.
Colore giallo paglierino, al naso apre con note di agrumi e pesca bianca, per poi virare su note floreali e di grafite, steely. In bocca entra verticale, sapido, freschezza e mineralità spiccate accompagnano sensazioni floreali e di pesca bianca. Lungo e persistente…mi scuserete se vi consiglio di berlo…. a secchiate!
93/100
Fiano 2018
Colore giallo paglierino, al naso apre con note di pesca, mela verde, limone, accenno balsamico. In bocca è fresco, attacca con una spiccata sapidità e balsamicità, che virano poi su di un ritorno di pesca bianca e limone candito. Molto persistente.
93/100
Ottonese 2019
Bombino 100%. Colore giallo paglierino, al naso apre con sentori floreali, accenni di miele e pietra bagnata. In bocca entra elegante, la nota alcolica è ben bilanciata, prosegue sulla stessa scia sapida del Fiano, accompagnando la bevuta con un susseguirsi di fiori bianchi, biancospino e zagara, un elegante tocco di agrume candito per poi aprire a note minerali. Persistente.
92/100
Frascati Primo Riserva 2018
Colore di un bel giallo dorato. Al naso apre con note zafferano e miele accompagnati da un leggero tocco fumè. In bocca è ampio, intenso. La bevuta si appoggia ad una persistente scia sapida e minerale accompagnata da note di pesca gialla e melone bianco maturo. Molto persistente.
94/100
Frascati Primo Riserva 2017
Dal colore Giallo dorato, al naso apre con note di frutta a pasta gialla,fiori bianchi, camomilla e tocco finemente agrumato di cedro candito per poi virare su note di macchia mediterranea, e leggero tocco balsamico. In bocca è caldo con sensazioni di frutta matura ed una leggera nota di eucalipto accompagnate sempre dal filo conduttore dei precedenti assaggi: la sapidità. Vino da godere.
95/100
Syrah “Livia” 2019
Questo Syrah mi ha piacevolmente sorpreso per la sua fragranza e per la sua piacevolezza di beva. Si presenta di una veste rubino scuro. Al naso un connubio di frutti a bacca rossa e di visciole accompagnati da un’elegante nota speziata. La bevuta è calda, con un tannino delicato ed un’elegante sapidità. Un calice tira l’altro… Una grande freschezza accompagna la bevuta di questi vini: sapidità e precisione di frutto sono i due caratteri comuni a tutti gli assaggi.
93/100
Vetus Roma Doc 2018
Blend di Montepulciano e Syrah.
Si presenta con una veste porpora con riflessi rubino, al naso profondo e complesso con note che spaziano dal cedro ai frutti rossi, ribes e note balsamiche. All’assaggio è ampio, delicata morbidezza apportata dal Montepulciano. Spiccano sentori di eucalipto, more, frutti rossi, tostatura. Molto persistente.
93/100
Cannellino “Canto” 2019
…E poi arriva lui…che bomba!!! Malvasia del Lazio e Bombino. 1000 btg/anno. Residuo zuccherino 53 g/lt. Appassimento su pianta e sviluppo di Botrytis. Selezione dei filari in base all’esposizione ed alle caratteristiche
dell’annata, taglio dei tralci a settembre ed appassimento su pianta.
Raccolta entro il 10/11, seguita da vinificazione e sosta in barriques per 7 mesi a cui seguono 3 mesi in bottiglia.
È un naso ampio, complesso, con spiccate note agrumate e mielose, gessose e minerale. All’assaggio è acido, con la parte dolce perfettamente in equilibrio, note di miele, agrumi e frutta secca. La freschezza lo rende adatto ad essere degustato con le ciambelle. Gran bella scoperta.
95/100
Ci tengo a ringraziare ancora Giulia Fusco, impareggiabile padrona di casa, per la splendida accoglienza e disponibilità ad illustrare un’azienda che produce del vino buono ed è proiettata verso un futuro sostenibile e green.
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