Un libro divorato in sette giorni di reclusione in casa: angosciante, travolgente, terribilmente crudo e realistico in alcuni passaggi, quasi kafkiano in altri. Io sono l’ Abisso di Donato Carrisi è un viaggio nell’orrore, nel dolore, nella malvagità umana attraverso le storie intrecciate di un’adolescente vittima di abusi, un serial killer e la madre di un presunto assassino. E’ un romanzo sconcertante, dalle claustrofobiche atmosfere noir, che ti trascina fino al colpo di scena finale senza mai perdere il ritmo.
Se dovessi abbinarlo con i liquidi assunti in questi giorni, sarei costretto a scegliere l’acqua – effervescente naturale per l’esattezza – che peraltro è una delle presenze fisse della narrazione, tutta sviluppata nella cornice del Lago di Como. Ma, a pensarci bene, un’ accoppiata che potrebbe funzionare è quella con un vino chiaroscurale, di grande carattere, che ho bevuto poco prima della battuta d’arresto forzata. E’ il Poggio Cuccule 2014 di Fattoria Caspri: Sangiovese naturale da vecchie vigne nella parte della provincia d’Arezzo subito aldilà dell’Arno rispetto al Chianti, a metà strada tra il capoluogo e Firenze. Sicuramente non conturbante come il libro – e ci mancherebbe altro! – ma ugualmente affascinante, originale, coinvolgente dal primo all’ultimo sorso. Scapigliato e selvatico sulle prime, acquista definizione con il tempo e tira fuori una verve ferrosa e terrosa, una spinta di agrume rosso e una balsamicità silvana da far invidia a certe etichette di punta chiantigiane. La compostezza non è mai il suo punto di forza, ma, a distanza di minuti dall’apertura, gli elementi inizialmente un po’ discordanti cominciano e convergere in un sorso cangiante, sfaccettato e di estrema scorrevolezza. Forse non è l’abisso.. ma di certo è un bel vortice di piacere!
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