Niente più, niente meno che un Montepulciano semplice semplice, ma centrato, che, peraltro, omaggia un mio luogo del cuore: la spiaggetta detta della “Ritorna” ai piedi al Castello Aragonese di Ortona, cittadina della costa teatina dove trascorro tutte le mie estati.
Questo vino rappresenta ciò che il Montepulciano potrebbe essere se tutti evitassero di spingere al limite le rese per ettaro o di usare legni troppo tostati: offre profumi golosi, ma non sovrabbondanti, di olive nere ed erbe aromatiche, visciola, liquirizia, cacao in polvere. Entra morbido e succoso, carico di rimandi fruttati dolci, avvolgenti, che sposano tannini fluidi e una spinta sapida che rende la beva slanciata. È un passaportout gastronomico: sta bene con tutti i piatti della tradizione, dalla chitarra con le pallotte alla teramana alle salsicce al vino, passando per la porchetta, gli arrosticini e “lu pullastre a lu forn”. E, come se tutto questo non bastasse, ha anche un ottimo rapporto qualità-prezzo: lo portate a casa con meno di 15 euro.
Punteggio: 90/100
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