Stappato da Carlo Ferraioli, sul porto canale di Pescara, questo Pecorino “petit production” di un produttore famoso principalmente per il suo olio da campionato mondiale – il Trappeto di Caprafico – tira fuori un profilo “rieslinghiano”, pienamente evocativo del terroir freddo ma soleggiato dell’altopiano di Caprafico, alle pendici della Majella, che parte con un soffio d’idrocarburo e progredisce su sensazioni dolci di miele e marzapane, mandarino cinese, crema di limoni. E’ ancora agile, verticale, sapido e affumicato nell’allungo non infinito, ma di grande pulizia. È chiaramente arrivato in cima alla collina e tra poco comincerà la discesa – non so se lenta o repentina – ma ora come ora regala grandi soddisfazioni.
90/100
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