Una nota cantina dell’Oltrepò Pavese è di nuovo nell’occhio del ciclone per un presunto caso di adulterazione venuto fuori dopo la denuncia di un’azienda attiva nel settore GDO.
Sei tra imprenditori e professionisti legati all’azienda Terre d’Oltrepò sono attualmente indagati per adulterazione di una partita di vino con della glicerina di origine non organica. Questa mattina – riferisce l’ ANSA – i carabinieri del gruppo Forestale di Pavia, con i colleghi della compagnia di Stradella (Pavia) e agli ispettori dell’ICQRF (Ispettorato Centrale della Tutela della Qualità e Repressione Frodi dei prodotti agroalimentari) della Lombardia, si sono recati nelle strutture della società vinicola e hanno effettuato una perquisizione. L’operazione è partita in seguito al riscontro di anomalie nei lotti analizzati dall’ Unione Italiana Vini.
E’ l’ennesima operazione portata avanti dalle forze dell’ordine in territorio dove, purtroppo, episodi di questo genere avvengono con una certa frequenza. La cantina in questione era già stata al centro di un altro scandalo nel 2016. Il processo per quegli eventi è tutt’oggi in atto e l’accusa ha chiesto per l’imputata principale una condanna a 7 anni.
I vertici della cantina dichiarano, in una nota pubblicata su WineMag.it, la propria estraneità ai fatti. ” Per fare chiarezza si riferisce ad un fatto riscontrato lo scorso anno, non dipendente dalla cantina e dai soci e su cui la cantina stessa si era già attivata con i propri professionisti e tecnici, con l’ausilio di laboratori terzi, per garantire la necessaria trasparenza in merito. La cantina opera nel pieno del rispetto della legalità e non ha mai proceduto all’utilizzo di sostanze vietate nei propri vini. Terre d’Oltrepò è certa di poter fornire ogni necessario chiarimento a tutela dell’immagine e del nome della cantina stessa, dei propri soci e dell’intero territorio».
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