Non solo Cannonau e Vermentino nella rosa dei vini premiati
I migliori vini della Sardegna
La forza del territorio. Se dovessimo dare un titolo all’edizione 2022 non avremmo dubbi. È da un po’ di anni che si evince, ma con gli ultimi assaggi ciò emerge in maniera chiara: la Sardegna è una regione fatta da tanti territori, molto diversi tra loro e che si esprimono con altrettanta diversità anche se vengono coltivate le stesse varietà. Poi ci sono, ovviamente, le anime dei vitigni tradizionali che danno ulteriore forza a ciascun areale.
È per questo che non smetteremo mai di scrivere che le Denominazioni isolane hanno un forte bisogno di esser riformate, in modo che i territori emergano grazie a disciplinari che seguono l’attualità della viticoltura e, di conseguenza, anche le etichette dei vini possano comunicare in maniera chiara le sensazioni che offrono i bicchieri. Partiamo dai bianchi. I vini si giovano di una bella annata 2020 e ciò porta equilibrio, eleganza e buona profondità. L’esempio arriva dalla Gallura, ma anche da Usini e Serdiana. Sempre interessanti le piccole produzioni legate al Nuragus di Cagliari, al Semidano di Mogoro o al Torbato di Alghero, senza dimenticare i grandi vitigni vernaccia, malvasia e nasco, protagonisti a Oristano, Bosa, nel Parteolla e in tante altre zone. Il moscato infine dà sempre ottimi risultati, anche qui in zone ben precise, sia in versione Passito sia Spumante.
I rossi sono senza dubbio i protagonisti, non tanto nei numeri produttivi (più o meno paritari) quanto nelle espressioni qualitative. Il Cannonau è quello che esprime meglio i concetti di cui si parlava: è incredibile come se ci si sposta da Serdiana a Mamoiada, da Oliena a Monti (giusto per fare alcuni esempi) le differenze siano tante e seguano le differenze di suolo e microclima. È il bello del vino ed è quello che avviene con i grandi vini nel mondo. C’è poi il Bovale che gode di un bel successo, sia nelle zone storiche (Terralba e Mandrolisai) sia in alcune zone dove sta dimostrando il suo valore (Marmilla su tutte). Il Carignano dà il meglio se ottenuto da vecchie viti a piede franco (per il resto sono vini buoni, di beva, ma con poco carattere), mentre il Cagnulari trova nel nord-ovest il suo habitat preferito. Concludiamo questa breve panoramica citando il Nieddera della provincia di Oristano e il Monica nella provincia di Cagliari e abbiamo un quadro davvero variegato. Così come è variegata la vecchia vigna da cui nasce Sobi, vino della neonata cantina Bentu Luna, a Neoneli: un progetto esemplare.
Alghero Cabernet Ris. Marchese di Villamarina 2017
Sella & Mosca
Cannonau di Sardegna 2019
Corda
Cannonau di Sardegna Cl. Dule 2018
Gabbas
Cannonau di Sardegna L’Ora Grande 2019
Contralta
Carignano del Sulcis 6Mura Ris. 2018
Giba
Carignano del Sulcis Sup. Terre Brune 2017
Santadi
Nuracada 2019
Audarya
Sobi 2019
Bentu Luna
Turriga 2017
Argiolas
Vermentino di Gallura Petrizza 2020
Masone Mannu
Vermentino di Gallura Sup. Maìa 2019
Siddùra
Vermentino di Gallura Sup. Sciala 2020
Surrau
Vermentino di Sardegna Stellato 2020
Pala
Vermentino di Sardegna Tuvaoes 2020
Cherchi
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