Costruire un deposito per le scorie nucleari tra Trequanda e Pienza, nel cuore della Val d’Orcia e a due passi da Montepulciano e Montalcino. È una proposta che desta scalpore quella di SOGIN, società statale che si occupa dello smaltimento dei rifiuti radioattivi. La Nazione rivela che le autorità locali hanno intenzione di chiedere l’intervento dell’UNESCO per contrastare un progetto che deturperebbe una zona dall’elevatissimo valore paesaggistico, fiore all’occhiello della produzione vinicola italiana.
I sindaci della Val d’Orcia (Castiglione d’Orcia, Pienza, Montalcino, San Quirico d’Orcia e Radicofani) e della Valdichiana (Trequanda, Sarteano, Chianciano Terme, Chiusi, Cetona, San Casciano dei Bagni, Montepulciano, Sinalunga e Torrita di Siena) hanno creato una cabina di regia per valutare proposte concrete da attuare, prima tra tutte una lettera all’UNESCO, che annovera questo sito tra patrimoni dell’umanità. “Con sindaci di Val d’ Orcia e Val di chiana faremmo una lotta compatta- promette il sindaco di Trequanda Machetti-. Tutto il Senese si è unito contro questa cosa. Un territorio incontaminato come la Valdorcia non può essere danneggiato da una gestione scellerata che va contro tutte le nostre ricchezze e il nostro patrimoni”.
Purtroppo la Val d’Orcia non è l’unico territorio a forte vocazione agricola (e vinicola) presente tra i 67 invididuati da Sogin. Repubblica riporta anche Acerenza nel Vulture, Caluso in Piemonte e Butera in Sicilia tra le possibili “location” del deposito. Le autorità regionali e provinciali interessate hanno detto No alle scorie all’unanimità e minacciano lunghe battaglie legali per scongiurare la creazione delle suddette strutture. Dalla loro parte si schiera anche Greenpeace, che ribadisce il suo disaccordo con la strategia scelta del governo Italiano per risparmiare sui costi di smaltimento dei rifiute delle centrali nucleari dismesse e dichiara: ” Quella dell’Italia è una scelta basata sull’unica ipotesi di dotarsi di un solo deposito nazionale che ospiti a lungo termine i rifiuti di bassa attività e, ‘temporaneamente’, i rifiuti di media ed alta attività. L’unico caso al mondo di gestione combinata dei rifiuti, con implicazioni non secondarie: come la possibile decisione di ‘nuclearizzare’ un nuovo sito vincolandolo a lungo termine alla presenza di rifiuti pericolosi. E l’ipotesi – tutta da verificare – che vi sia un consenso dei cittadini, e degli enti che li rappresentano territorialmente, a ospitare il deposito unico“.
QUI LA PETIZIONE LANCIATA DAI COMUNI DELLA VAL D’ORCIA: Change.org/NoScorieNucleariValDOrcia
Fonti: Corriere di Siena, La Nazione, Siena Free, La Repubblica
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