Per la prima volta una denominazione toscana introduce delle menzioni geografiche aggiuntive, anche se molto diverse da quelle di Barbaresco, Barolo e Roero. Il consorzio del Nobile di Montepulciano ha approvato dodici sottozone denominate “Pievi” che potranno essere riportate in etichetta a partire dal 2024.
Il progetto è partito da uno studio geologico di Alessandro Masnaghetti, che ha zonato l’areale, ed è proseguito con un’indagine storica che ha permesso di riscoprire l’antica suddivisione del territorio attorno alla cittadina. Le pievi, infatti, erano le dodici sottozone del comune testimoniate in ogni mappa dall’epoca longobarda fino al catasto leopoldino del 1800. ” Abbiamo deciso di anteporre il nome della pieve alla sottozona – spiega il presidente del consorzio Andrea Rossi – è un risultato importante che è partito da un’ analisi critica della nostra denominazione fatta insieme a tutti i veri protagonisti, i produttori stessi, ed il risultato a cui siamo arrivati è l’introduzione di una terza tipologia di Vino Nobile di Montepulciano che metterà insieme nella stessa bottiglia passato, presente e futuro del nostro vino”. (Fonte: Agricultura)
E’ la prima volta che in Toscana si introducono delle sottozone da riportare in etichetta. Da tempo se ne parla in tutti i principali areali, a partire dal Chianti Classico, ma finora non era mai stato raggiunto nessun accordo in sede consortile. L’annuncio del via libera alle Pievi da parte del consorzio del Nobile di Montepulciano arriva a distanza di pochi mesi dalla discussa introduzione della dicitura Toscana in etichetta, che, stando a quanto asserito dai vertici dell’istituzione, servirebbe ad evitare che il Nobile venga confuso con il Montepulciano d’Abruzzo. Entrambe le mosse, però, sembrano, finalizzate ad un solo obiettivo: rafforzare e rendere più accattivante l’immagine di una denominazione che, negli ultimi anni, ha avuto meno successo – di critica e di pubblico – rispetto ad altre ugualmente storiche della regione e d’Italia.
ARTICOLO CORRELATO: Brunello di Montalcino 2016: i migliori venti vini dell’annata delle meraviglie
Se ti è piaciuto questo articolo, potresti essere interessato anche a:
Il vino economico ha un gusto migliore se viene spacciato per costoso: lo dice uno studio
Vino adulterato nell’Oltrepò Pavese: sei imprenditori indagati per frode
Brunello di Montalcino 2016: i migliori venti vini dell’annata delle meraviglie
Borgogna e carbonara: Pommard 1er Cru Epenots 2016 di Moissenet Bonnard
Save the date: la Toscana del vino riparte con Anteprima Costa Toscana
Rivetto: quando Barolo e biodinamica s’incontrano accadono grandi cose
Torre dei Beati: i vini pop d’Abruzzo che hanno conquistato mezzo mondo