Nasce una denominazione che starà al Moscato come la DOCG Nizza sta alla Barbera. L’intenzione è quella di dare risalto al potenziale della sottozona dove da sempre si producono i migliori Moscato d’ Asti.
Canelli, sottozona già riportata da alcuni produttori sulle proprie bottiglie, diventa una DOCG a sé stante. L’approvazione è arrivata dal Comitato Nazionale Vini. Il Canelli docg si otterrà da vigne coltivate col solo vitigno Moscato bianco nei comuni di Bubbio, Calamandrana, Calosso, Canelli, Cassinasco, Castagnole Lanze, Coazzolo, Costigliole d’Asti, San Marzano Oliveto, Moasca e Loazzolo in provincia di Asti e nei comuni di Camo, Castiglione Tinella, Cossano Belbo, Mango, Neive, Neviglie e Santo Stefano Belbo in provincia di Cuneo.
“La nuova denominazione rappresenta un’ ulteriore opportunità di crescita qualitativa per i produttori di una zona storica come quella di Canelli” afferma Lorenzo Barbero, presidente del consorzio.” Il nostro Moscato si differenzia dagli altri per la sua capacità di migliorare nel tempo – aggiunge Gianmarco Cerutti, presidente dell’ associazione produttori del Moscato di Canelli – In particolare, dopo tre anni giunge a un percorso di terziarizzazione che conferisce nuovi aromi al nettare, rendendolo davvero unico nel genere».
L’ultimo via libera deve arrivare dall’EU, ma, nel frattanto, si parla già dell’introduzione Riserva per i vini affinati per più di 30 mesi. Un espediente di questo genere sarebbe una manna celeste per un vino che viene generalmente considerato adatto esclusivamente al consumo nel breve periodo e che, salvo rare eccezioni, spunta prezzi molto bassi sul mercato.
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