Il più famoso vigneron di Jura ha ricomprato la sua azienda da un oligarca russo

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Una storia paradossale che dà l’idea dei tempi in cui viviamo: il più famoso produttore naturale di Jura, Jean Francois Ganevat, ha ricomprato la sua azienda dal miliardario vicino a Putin a cui l’aveva venduta solo pochi mesi fa.

La notizia arriva dopo l’annuncio delle sanzioni personali imposte ad Alexander Pumpyanskiy, uomo d’affari finito nella lista dei fedelissimi coinvolti nelle sanzioni per la guerra in Ucraina. Pumpyanskiy aveva concluso pochi mesi fa l’acquisto dell’azienda di Rotalier, nel cuore della Jura, che Jean Francois aveva trasformato in una delle più importanti della regione, tanto da essere paragonato a miti di Borgogna come il Domaine Rousseau o la stessa Romaneè Conti. Una scelta, quella di venderla e ritirarsi, che era stata motivata così: “Mia figlia Florine, che ha 32 anni, non è interessata alla vite e l’altro figlio, Antide, ha solo 8 anni. È difficile trasmettere la tradizione di famiglia. È vero che questo è un punto di svolta nella mia vita, ed è uno strazio, ma è anche una grande opportunità”.

Terrorizzato dall’idea che tutto ciò che aveva potesse essere distrutto dalla guerra economica, il vignaiolo ha unito le forze con il direttore di un’altra tenuta di proprietà di Pumpyanskiy, Benoit Pontenier di Prieurè de Saint Jean de Bebian, e ha creato un gruppo che rileverà entrambe le aziende. Pontenier ha detto a France 3 che Alexander Pumpyanskiy aveva trasferito i beni delle due aziende vinicole in una holding il 4 marzo, appena cinque giorni prima che le sanzioni fossero imposte. La mossa, però, non aveva placato gli animi di clienti ed importatori, che si erano detti pronti ad interrompere la collaborazione con entrambe i domaine a prescindere dalle azioni volte ad aggirare le sanzioni.

Qui un video del 2017 in cui Jean Francois Ganevat parla del vitigno Trousseau, l’autoctono rosso del Jura:

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