Potrebbe arrivare già nei prossimi nei giorni la notizia della cancellazione di Vinitaly 2021. Lo riferisce Wine News in un editoriale di stamattina.
Dalla discussione sui social è emerso chiaramente che pubblico e produttori sono contrari allo svolgimento di Vinitaly. Troppe preoccupazioni alla luce della situazione attuale: impossibile garantire lo svolgimento in sicurezza della fiera; meglio rimandare tutto al 2022. A quanto pare, la posizione di Veronafiere si sta ammorbidendo: secondo le indiscrezioni, gli organizzatori sarebbero in procinto di annunciare la cancellazione dell’evento. Del resto, continuare sulla stessa linea potrebbe portare a conseguenze gravi nel lungo termine. E’ cresciuto, infatti, il malcontento tra gli espositori, che si dicono pronti a rinunciare per sempre alla manifestazione qualora l’organizzazione decidesse di non assecondare le loro richieste.
Di certo il danno per il comparto e fieristico e per la città di Verona è notevole, e, alla data attuale, il sostegno statale non riesce a compensare neppure una frazione delle perdite. Il rischio di crac finanziario è concreto, e c’è chi parla di un rischio di acquisizione della manifestazione da parte di investitori stranieri. Il primo indiziato è proprio il Prowein con la sua organizzazione, che ha beneficiato di aiuti da parte del governo per oltre 640 milioni di euro. Del resto il Governo tedesco ha ottenuto dall’Unione Europea l’autorizzazione a superare il regime del “de minimis”, che attualmente consente di ristorare ogni organizzatore con un massimo di 1,8 milioni di euro. A questo punto la partita si fa politica: il Governo italiano dovrà contrattare con l’ EU per ottenere il via libera all’erogazione dei fondi necessari a colmare il buco. In caso contrario, la disparità di trattamento potrebbe avere conseguenze fatali non solo sul comparto fieristico, ma su tutto il Made in Italy, compreso il vino, per il quale Vinitaly è una vetrina alla quale non si può rinunciare per nessuna ragione.
( Fonte: Wine News)
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