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Non ho aspettato primavera: l’ho bevuto a metà Luglio al Ristorante Al Vecchio Teatro di Ortona e, nonostante la canicola, è sceso giù come l’acqua.
Contesa è una realtà con sede a Collecorvino, piccolo comune situato tra Montesilvano, rinomata cittadina costiera subito a nord di Pescara, e la celeberrima Loreto Aprutino (“of Valentini’s fame”, direbbero i giornalisti americani). La vigna da cui proviene l’Aspetta Primavera, bianco di punta aziendale, si trova, però, a Catignano, paese dell’entroterra che dista una decina di chilometri da Cugnoli (of Cristiana Tiberio’s fame).
La particolarità di questo Pecorino è che, nel corso dei sei mesi di affinamento, viene effettuato più volte il batonnage, ovvero la rimessa in sospensione delle fecce fini estratte dal fondo della vasca di fermentazione. La pratica, che serve ad arricchire e irrobustire il profilo aromatico del vino, è abbastanza inconsueta per questo vitigno, che di media dona vini dritti, snelli, più immediati e bevibili che complessi.
L’Aspetta Primavera spicca sulla prole in perenne crescita dei Pecorini e spara fuori dal bicchiere sensazioni potenti, ammiccanti, a tratti ossidative (l’annata è stata torrida), di burro salato, fungo porcino, miele di acacia ed erbe officinali. Potrebbe sembrare un “vinone” e, invece, il sorso spiazza per tensione e freschezza anche a fronte di una certa pienezza strutturale, chiudendo con un rintocco salino che lascia la bocca perfettamente pulita.
Abbinamento?
Carbonara di mare, rana pescatrice alla cacciatora o – volendo fare i gourmet- un risotto cacio e pepe con tartare di scampi per far combaciare le due sapidità ed esaltare la nota “beurrè”.
Punteggio: 91/100