Da brutto anatroccolo a cigno, da vitigno di serie B utilizzato per legare Pinot Noir e Chardonnay a protagonista assoluto di alcuni degli Champagne più caratteristici e gastronomici in circolazione.
Il Pinot Meunier è stato riscoperto da produttori illuminati come Jerome Prevost, Eugly Ouriet, Francis Orban, Bereche et Fils, Georges Laval, che lo hanno sfruttato per realizzare prodotti che travalicano i tracciati classici: dei grandi bianchi con le bolle ambasciatori di un’altra Champagne, meno nota ma non minore, dove la craie lascia spazio all’argilla, e fiore e lievito cedono il passo a frutto, bosco, cremosità, spinte balsamiche, ossidazione mai sopra le righe.
Sono tanti i piccoli e i giovani che hanno seguito questo filone, sopratutto nella Vallee de la Marne, storico serbatoio di Meunier. Tra loro c’è anche Tom Gauditiabois, allievo del sommo Anselme Selosse che da qualche anno gestisce una piccolissima realtà con sede ad Epernay, capitale produttiva della regione, e vigne a Chezy-sur-Marne, nell’area ovest della valle. Tom produce appena 500 bottiglie di un Extra Brut da Meunier in purezza passato in barrique prima della seconda fermentazione e affinato per un anno post-degorgement.
Assaggiato in anteprima – sarà presto importato e commercializzato in Italia – questo Extra Brut esibisce un profilo estremamente gastronomico, nel senso che mentre lo sorseggio mi prefiguro una bella carbonara o una fetta di pizza con la mortadella. Il naso trascende il classico binomio frutto – lieviti in autolisi e verte su sensazioni balsamiche, vegetali di aloe e verbena, opulente di spezia dolce e cioccolato bianco e più fresche di ribes e gelatina di anguria. Alla parte ricca, possente di frutto sia giallo che rosso fa da spalla una spinta acido-sapida che dona un senso di grande pulizia e sostiene un finale in bilico tra ossidazione misurata, controllata e freschezza balsamica.
E’ un Blanc de Noirs di gran carattere che agli intenditori ricorderà Les Beguines di Prevost o Le Hautes Chevres di Laval. Chiede cibo succulento, ma non troppo impegnativo: ha già nominato pizza, mortadella e carbonara, ma l’ ho bevuto con un spaghettino con le vongole – forse troppo leggerino – e un paio di filetti di baccalà, questi si concordanti con il binomio di “puissance” e tensione sgrassa-tutto!
Punteggio: 92/100
48°59’16.382″N3°23″23.547″E (coordinate riportate in etichetta)
Epernay (FR)
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